Una sessantina tra bambini, mamme, educatori, volontari: fanno parte della delegazione di Fondazione Arché che, per la prima volta, sta partecipando a Dynamo Camp, organizzato dall’omonima onlus sulle colline toscane a Limestre, in provincia di Pistoia, da domenica 21 a domenica 28 giugno.
Immerso nei boschi dell’Appennino Tosco-emiliano, il campo dà l’occasione a mamme e bambini di vivere qualche giorno di divertimento e serenità, dopo i mesi del lockdown che hanno imposto a tutti la chiusura delle scuole e l’adozione delle necessarie misure di distanziamento sociale. Dynamo Camp è così la prima occasione per molti di uscire dai confini della comunità e per trascorrere qualche giorno nella natura, all’insegna della socialità e della sicurezza. Prima di partire, infatti, tutti i partecipanti sono stati sottoposti allo screening sierologico e nel soggiorno seguiranno il protocollo di sicurezza previsto dalla struttura.
Ogni giorno della settimana i bambini e le mamme delle comunità di Arché partecipano alle attività proposte dallo Staff Dynamo. Tiro con l’arco, arrampicata, circo sono alcune delle attività che vengono proposte a madri e minori di Casa Carla e di Casa Adriana, con l’approccio della terapia ricreativa, volto allo svago e al divertimento ma soprattutto a far acquisire fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità.
“Sono felicissimo che gli amici di Dynamo Camp ci abbiano invitato a un’esperienza di cui tanto abbiamo sentito parlare. Tutti coloro che l’hanno vissuta sono tornati carichi di entusiasmo e di gratitudine – dice padre Giuseppe Bettoni, presidente di Fondazione Arché – credo proprio che dopo questi mesi di chiusura, nei quali le mamme e i bambini hanno dato una prova notevole di resilienza, sarà un’immersione nella natura rigenerante e quanto mai necessaria per ricaricare le batterie!”.
L’accoglienza a Dynamo Camp è per tutti gli ospiti gratuita.
Fondata nel 1991 da padre Giuseppe Bettoni, Fondazione Arché onlus si prende cura di bambini e famiglie vulnerabili nella costruzione dell’autonomia sociale, abitativa e lavorativa offrendo servizi di supporto e cura. Lo fa a Milano attraverso Casa Carla a Porta Venezia e Casa Adriana a Quarto Oggiaro, dove ospita mamme e bambini con problematiche legate a maltrattamenti, immigrazione, disagio sociale e fragilità personale, e attraverso i suoi appartamenti che offrono alloggio temporaneo a nuclei familiari in difficoltà. Arché porta avanti anche numerosi progetti di sostegno ai minori in ospedale e ai minori immigrati a Milano, Roma e San Benedetto del Tronto e può contare su una vivace rete di volontari.