Nel 2019 l’Azione cattolica italiana ha voluto guardarsi anche dall’esterno. Lo stakeholder engagement promosso dall’associazione ha radunato una trentina di portatori d’interesse tra soci, responsabili associativi, dipendenti, uffici della Cei, amministratori locali e istituzioni, fornitori e mondo del credito, altre associazioni (ecclesiali e non) e media. Lo rivela il Bilancio di sostenibilità 2020 che verrà presentato il 26 giugno alle 18.30 in un incontro on line trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’associazione. “Un lavoro di grande importanza – si legge in un comunicato -, che ha messo in evidenza come l’associazione venga percepita e quali siano le aspettative. Tra queste la richiesta di una presenza ancora più incisiva su tematiche sociali e la centralità della formazione, oltre al riconoscimento della capacità di tessere reti e alleanze”. Il Bilancio, infatti, riporta anche le numerose alleanze e le campagne che l’Ac propone insieme ad altre realtà, ecclesiali e civili.
Sono 16 le storie e le esperienze (nazionali e locali) raccontate nel Bilancio, esemplificative di un’attività che si svolge nelle 216 associazioni diocesane e nelle 5.390 associazioni territoriali di base sparse su tutto il territorio nazionale. Storie che mettono in luce un’Azione cattolica che sa calarsi nella realtà in cui vive e sa prendersi carico delle fatiche e delle speranze delle persone.
Nel Bilancio non mancano una parte economica e una ambientale, con l’accento sull’impegno per il Creato e nella diffusione dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Presente l’analisi sugli obiettivi che l’Azione cattolica si era data nel 2019, in parte raggiunti pienamente e in parte meno, e quelli sul 2020; presente anche l’effetto del Covid-19 che, inevitabilmente, sta modificando la vita associativa in modo molto significativo.