“In questi mesi, le persone non hanno potuto partecipare di presenza alle celebrazioni liturgiche, ma non hanno smesso di sentirsi comunità. Hanno pregato singolarmente o in famiglia, anche attraverso i mezzi di comunicazione sociale, spiritualmente uniti e percependo che l’abbraccio del Signore andava oltre i limiti dello spazio”. Lo ha evidenziato, stamattina, Papa Francesco, ricevendo in udienza una rappresentanza di medici, infermieri e operatori sanitari provenienti dalla Lombardia. “Lo zelo pastorale e la sollecitudine creativa dei sacerdoti – ha aggiunto – hanno aiutato la gente a proseguire il cammino della fede e a non rimanere sola di fronte al dolore e alla paura”. Il Pontefice ha evidenziato: “Questa creatività sacerdotale che ha vinto alcune, poche, espressioni ‘adolescenti’ contro le misure dell’autorità, che ha l’obbligo di custodire la salute del popolo. La maggior parte sono stati obbedienti e creativi. Ho ammirato lo spirito apostolico di tanti sacerdoti, che andavano con il telefono, a bussare alle porte, a suonare alle case: ‘Ha bisogno di qualcosa? Io le faccio la spesa…’. Mille cose. La vicinanza, la creatività, senza vergogna”. Questi sacerdoti che “sono rimasti accanto al loro popolo nella condivisione premurosa e quotidiana” sono stati “segno della presenza consolante di Dio. Sono stati padri, non adolescenti. Purtroppo non pochi di loro sono deceduti, come anche i medici e il personale paramedico”. E, ha detto rivolgendosi ai presenti, “anche tra voi ci sono alcuni sacerdoti che sono stati malati e grazie a Dio sono guariti. In voi ringrazio tutto il clero italiano, che ha dato prova di coraggio e di amore alla gente”.
Il Santo Padre ha concluso: “Rinnovo a ciascuno di voi e a quanti rappresentate il mio vivo apprezzamento per quanto avete fatto in questa situazione faticosa e complessa. La Vergine Maria, venerata nelle vostre terre in numerosi santuari e chiese, vi accompagni e vi sostenga sempre con la sua materna protezione. E non dimenticate che con il vostro lavoro, di tutti voi, medici, paramedici, volontari, sacerdoti, religiosi, laici, che avete fatto questo, avete incominciato un miracolo. Abbiate fede e, come diceva quel sarto, teologo mancato: ‘Mai ho trovato che Dio abbia incominciato un miracolo senza finirlo bene’ (Manzoni, Promessi sposi, cap. 24°, ndr). Che finisca bene questo miracolo che voi avete incominciato! Da parte mia, continuo a pregare per voi e per le vostre comunità, e con affetto vi imparto una speciale benedizione apostolica. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me, ne ho bisogno”.