“Ho un ricordo molto vivo di lui, era una persona che lasciava il segno, in campo e fuori”. Lo ha detto al Sir Vittorio Bosio, presidente del Csi (Centro sportivo italiano), ricordando la figura di Mario Corso, il “fenomenale mancino” dell’Inter e della nazionale che è morto oggi all’età di 78 anni. “Oltre al modo di giocare, caratterizzato dai suoi calzettoni abbassati – racconta Bosio -, mi ricordo la sua eleganza, come calciatore e come persona. Stiamo parlando di un fuoriclasse, che purtroppo come tanti viene ricordato quando ormai non c’è più. Un fuoriclasse che comunque non ha mai fatto pesare la sua importante carriera ed è sempre rimasto umile, come testimoniano le sue numerose apparizioni televisive”. Oggi, ha concluso Bosio, “il mondo dello sport piange un campione e una persona per bene”.