Solidarietà ai patriarchi e ai responsabili delle Chiese di Gerusalemme in relazione alla decisione del governo israeliano di annettere parti della Cisgiordania è stata espressa dal presidente della Commissione “Chiesa universale” della Conferenza episcopale tedesca, l’arcivescovo Ludwig Schick, e dal presidente del gruppo di lavoro per il Medio Oriente, il vescovo Udo Bentz, “profondamente preoccupato” per le conseguenze di “una tale decisione unilaterale del governo israeliano sull’intera regione”. Una nota della Conferenza episcopale riferisce della richiesta di mons. Bentz al governo federale tedesco “di continuare a lavorare intensamente per il rispetto degli accordi vincolanti a livello internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite”. Il vescovo Bentz ha anche ricordato come la Santa Sede di recente abbia richiamato il rispetto del diritto internazionale come prerequisito indispensabile affinché entrambi i popoli possano vivere fianco a fianco in due Stati secondo l’auspicata soluzione “Due Popoli, Due Stati”. “Molti vescovi della regione ripongono la loro speranza nei capi di Stato e di governo dell’Ue” da cui ci si attende che “utilizzino tutte le possibilità politiche per dissuadere il governo israeliano dai piani di annessione”, che si teme generi “un’ulteriore destabilizzazione della regione” e “nuovi ostacoli per una giusta pace tra le parti”, con il rischio che “la soluzione dei due Stati si allontani ulteriormente”, ha affermato mons. Schick. Il vescovo si è detto preoccupato per i cristiani arabi della regione: “In uno scontro che viene sempre più caricato anche in termini religiosi, essi difficilmente avranno la possibilità di far valere posizioni di mediazione, mentre le forze radicali ne uscirebbero rafforzate”.