Il Museo diocesano arborense di Oristano riaprirà al pubblico le proprie sale da domani, sabato 20 giugno, inaugurando la mostra “Miserere. Racconti votivi”, ideata per il periodo pasquale e quindi annullata per l’emergenza sanitaria. Adesso è stata riletta e caricata di nuovi significati sociali, culturali, cultuali e antropologici. Il progetto, curato da Anna Rita Punzo con la direzione di Silvia Oppo, propone una riflessione sui dispositivi narrativi e rappresentativi della preghiera del sofferente: gli ex-voto. “Il titolo rimanda alla capacità di queste composizioni devozionali di configurarsi quali peculiari ‘spazi locutori’, cioè atti di definizione e fissazione della parola e dunque di racconto”, si legge in una nota della diocesi. Le voci narranti sono quelle di Giovanna Maria Boscani, Gianni Nieddu e Giovanni Sanna, cui si aggiunge il “coro” dei detenuti di diverse case circondariali regionali, autori degli ex-voto realizzati per il progetto “PGNR Pergrazianonricevuta”. “In quest’ultimo caso, l’oggetto votivo oltre a rappresentare la ‘via di fuga’, la speranza del riscatto, la soluzione escatologica contrapposta a un presente che trattiene entro il limes dell’impossibilità, è anche medium di significati e connessioni tra la prima tappa della Via Crucis e la sesta dell’agire misericordioso: visitare i carcerati”, continua a spiegare la nota della diocesi. I lavori dei tre artisti saranno esposti con i cimeli votivi provenienti dai Santuari di Nostra Signora del Rimedio (Oristano), di Nostra Signora di Bonacattu (Bonarcado) e dalla Chiesa di San Palmerio (Ghilarza). La mostra sarà visitabile il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, fino al 20 settembre.