Il monumentale “Volto Santo” di Lucca è databile tra gli ultimi decenni dell’VIII e l’inizio del IX secolo. Lo hanno confermato le indagini diagnostiche eseguite in occasione delle celebrazioni per i 950 anni dalla rifondazione della cattedrale di Lucca, che cadono in questo 2020. “Gli esami eseguiti per la prima volta con il metodo del carbonio 14, nella sede di Firenze dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare CHNet – Cultural Heritage Network, su tre campioni di legno della scultura e su un frammento di tela applicata sulla superficie lignea fin dall’origine, hanno dato un risultato eclatante”, spiega una nota, confermando “che si tratta del primo e unico Volto Santo, che un antico testo creduto leggendario affermava essere arrivato a Lucca nel 782 d.C. e non di un’opera del XII secolo, replica di un originale più antico andato perduto, come gli studi di storia dell’arte ritenevano fino ad oggi. Alla luce dei nuovi dati, il Volto Santo di Lucca è la più antica scultura lignea dell’Occidente, sorprendentemente arrivata integra ai giorni nostri”.
Il grandioso crocifisso ligneo del Volto Santo (altezza cm 247), simbolo della città di Lucca, è una delle icone più venerate della cristianità, il cui culto nel Medioevo si estese a tutta l’Europa creando un flusso ininterrotto di pellegrinaggi, lungo la via Francigena, e una serie di repliche tuttora visibili in vari territori del continente.
“Per secoli molto è stato scritto sul Volto Santo ma sempre in termini di fede e religiosità. Solo nel XX secolo ha preso avvio un nutrito dibattito critico sulla sua datazione e caratteri di stile. L’opinione prevalente era che si trattasse di un’opera da datare nella seconda metà del XII secolo”, spiega Annamaria Giusti, consulente scientifica per le celebrazioni, già direttrice all’Opificio delle Pietre Dure, sottolineando che “finalmente la sua accertata antichità chiude l’annoso e controverso problema sull’epoca di esecuzione di quest’opera, che ora possiamo considerare la più antica scultura lignea dell’Occidente arrivata fino a noi”.
“Per la comunità cristiana di Lucca, grazie ai pellegrinaggi lungo la Via Francigena, e per l’intera cristianità occidentale – dichiara mons. Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca – il Volto Santo non è solo uno dei tanti crocifissi di cui è costellata la nostra Italia e la nostra Europa; è una reliquia, cioè un ‘ricordo vivente’ del Cristo crocifisso e risorto”.