La ricerca osservazionale, ed in particolare epidemiologica, “necessita di particolari cautele sotto il profilo dell’etica. Come tutte le ricerche, la ricerca osservazionale deve rispettare innanzitutto rigorosi criteri di scientificità: le ricerche devono rispondere a requisiti di validità (cioè essere metodologicamente rigorose) e valore (cioè essere potenzialmente utili per l’avanzamento delle conoscenze)”. Valore e validità non sono, però, sufficienti: “oltre che a canoni di scientificità, le ricerche osservazionali devono rispondere anche a requisiti di eticità”. È, in estrema sintesi, quanto si legge nel Rapporto “Etica della ricerca durante la pandemia di Covid-19: studi osservazionali e in particolare epidemiologici”, elaborato dal Gruppo di lavoro “Bioetica Covid-19” dell’Istituto superiore di sanità (Iss) coordinato da Carlo Petrini, direttore dell’Unità di bioetica e presidente del Comitato etico dell’Iss, pubblicato oggi e disponibile sul sito dell’Istituto. Mentre le ricerche su farmaci sono regolamentate in modo molto dettagliato, per le ricerche osservazionali, e in particolare epidemiologiche, non vi sono normative specifiche, e spesso i ricercatori e i comitati etici hanno difficoltà ad individuare linee di indirizzo alle quali riferirsi. Di qui l’importanza del Rapporto che descrive alcuni principi generali per l’etica della ricerca, in particolare nelle emergenze di sanità pubblica, e offre indicazioni operative per i ricercatori che eseguano ricerche e per i comitati etici che le valutano. “Un criterio basilare nell’etica della ricerca biomedica è il primato dell’interesse del singolo partecipante rispetto agli interessi della società – si legge ancora nel documento – . Nella ricerca osservazionale, e in particolare epidemiologica, questo primato in genere è assente: l’aspetto prevalente è l’avanzamento delle conoscenze a vantaggio di tutti. Questa dimensione, in cui l’utilità comune ha il primato sull’interesse della persona, non implica che la ricerca osservazionale non sia conforme all’etica, bensì che occorra particolare attenzione per garantire il rispetto delle persone”.