Sport senza frontiere onlus (Ssf), da sempre impegnata sul fronte del sostegno di minori provenienti da situazioni sociali, economiche e psicologiche a rischio, ha messo in campo il progetto “joypoint”, centri estivi a vocazione sociale, creati in collaborazione con una rete di società sportive di Napoli, Roma, Rieti, Milano, Bergamo e Torino. Il progetto ha il patrocinio della Regione Lazio, del Coni, del Comitato italiano paralimpico e delle quattro Università partner di Sport senza frontiere (Tor Vergata, Università di Napoli Parthenope, Università Cattolica e Roma Tre). L’obiettivo è quello di creare una rete di centri estivi, incentrati sull’attività ludico-motoria e lo sport al fine di contrastare il gap motorio, cognitivo e relazionale conseguente al periodo di isolamento “forzato”. I centri – aperti a bambini dai 3 ai 15 anni e attivi nel periodo che va dalla metà di giugno a fine agosto 2020 con possibilità di settimane aggiuntive nel mese settembre – ospiteranno gruppi ristretti di minori nel rispetto delle misure di distanziamento sociale e protezione individuale anti-Covid e prevedono l’inserimento gratuito di bambini provenienti da contesti psico-sociali disagiati. Fin dai primissimi mesi di confinamento, Sport senza frontiere onlus ha avviato una serie di attività di supporto che prevedevano azioni di informazione a scopo preventivo sul tema Covid-19; distribuzione di kit inclusivi di generi alimentari, farmaci e presidi, libri, giochi e materiale didattico oltre a tablet e connessioni internet; counseling psicologico, attività sportiva a distanza, aiuto nello svolgimento dei compiti, momenti di socialità e condivisione virtuali come gli appuntamenti in diretta instagram #acasaconilcampione che hanno coinvolto gli “ambassador” di Ssf.