L’installazione di pannelli fotovoltaici sulla copertura dell’Aula Paolo VI, la nuova illuminazione di piazza San Pietro e della basilica di San Pietro, il progetto “Giardini bio” nei Giardini Vaticani, i circuiti chiusi per il riciclo delle acque destinate alle fontane dei Giardini vaticani e alla rete antincendio all’interno delle Mura Leonine. Sono solo alcune delle iniziative “green” adottate nello Stato della Città del Vaticano in risposta all’appello per una “ecologia integrale” lanciato cinque anni fa dal Papa con la Laudato si’. Ad illustrarle nel dettaglio è stato mons. Fernando Vérgez Alzaga, segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, durante la conferenza stampa di prestazione del documento interdicasteriale “In cammino per la cura della casa comune”, svoltasi oggi presso la Sala Stampa della Santa Sede. “Risolvere il problema dei rifiuti è stato uno degli argomenti principali dell’operato del Governatorato”, ha spiegato mons. Vérgez: “La riorganizzazione del sistema di raccolta di rifiuti urbani ha consentito una differenziazione nell’anno 2019 pari al 59% migliorando di 12 punti il risultato ottenuto nell’anno precedente. La riqualificazione del Centro di raccolta dello Stato ha consentito un netto miglioramento anche per quanto riguarda i rifiuti speciali, non pericolosi e pericolosi, riuscendo a differenziare il 99% dei rifiuti gestiti”. Un altro passo importante per la sostenibilità è quello della trasformazione dei rifiuti – attualmente sospeso per l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19 – che prevede l’installazione di una compostiera elettromeccanica per la trasformazione dei rifiuti organici prodotti nello Stato in un compost di qualità: “Così facendo – ha reso noto il segretario generale – le 600 tonnellate di materiale organico prodotto tornano in natura sotto forma di terriccio”.