“In occasione della Giornata internazionale delle rimesse familiari e nel pieno della pandemia del Covid-19, rendiamo merito alla determinazione di 200 milioni di migranti che inviano regolarmente denaro a casa e agli 800 milioni di membri familiari che vivono in comunità nei Paesi in via di sviluppo e che da tali risorse dipendono”. Lo scrive António Guterres, segretario generale Onu, nel messaggio per l’odierna ricorrenza. Lo scorso anno, afferma, “le rimesse verso i Paesi a basso e medio reddito hanno raggiunto il livello record di 554 miliardi di dollari – più di tre volte l’ammontare dell’assistenza pubblica allo sviluppo e più del livello di investimento diretto estero. Tuttavia, quest’anno le proiezioni della Banca mondiale prevedono un calo delle rimesse di circa il 20%, ossia 110 miliardi di dollari, determinando aumento della fame, diminuzione dell’accesso scolastico e deterioramento della salute per decine di milioni di famiglie, con un impatto particolarmente dannoso su donne e ragazze. Diversi Stati e organizzazioni hanno invocato il mantenimento del flusso delle rimesse, sollecitando i decisori politici a dichiarare le rimesse come un servizio essenziale e a facilitare il perfezionamento di piattaforme digitali per le rimesse”. Di qui un appello: “In questa fase di crisi globale, chiedo a tutti, ovunque, di sostenere i migranti, che sono uno dei motori dell’economia globale e contribuiscono in maniera decisiva alla creazione di benessere nel mondo. Mi rivolgo a tutte le parti in causa affinchè adottino misure per ridurre i costi di transazione delle rimesse, forniscano servizi finanziari ai migranti e alle loro famiglie – particolarmente nelle aree rurali – e promuovano l’inclusione finanziaria per un futuro più sicuro e stabile. Il Patto globale per un’emigrazione sicura, ordinata e regolare – conclude – offre una piattaforma d’azione cruciale”.