Altri nove sacerdoti sono morti a causa del Covid-19 in Messico, nelle prime due settimane di giugno. Lo rende noto il Centro cattolico multimediale, che ha diffuso ieri il suo terzo report sui sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose colpiti dal virus. Si tratta, in vari casi, di sacerdoti relativamente giovani, con poco più di 50 anni, in maggioranza provenienti dal Messico centrale.
Il bilancio complessivo sale, così, a 24 sacerdoti deceduti, 4 diaconi e due religiose. Sette vittime appartenevano all’arcidiocesi di Puebla, quattro alla diocesi di Nezahualcóyotl, tre a Iztapalapa, due ciascuna nelle arcidiocesi di Tlalnepantla, Città del Messico, Toluca e Guadalajara, una nell’arcidiocesi di León e nelle diocesi di Texcoco, Atlacomulco, Azcapotzalco, Xochimilco, Ciudad Obregón, Cuernavaca e Veracruz.
Il contagio, in Messico, si mantiene elevato, con oltre 150mila contagi accertati e con un tasso di mortalità particolarmente alto: i decessi sono infatti 17.580, ben oltre il 10% dei casi. In 16 Stati messicani permane l’allerta rossa, negli altri 16 si è passati al “semaforo arancione”.