“Come credenti, sentiamoci chiamati a dare il nostro contributo per arginare questa deriva di morte, rinnovando la nostra adesione a Dio e rigettando ogni forma di male attraverso una credibilità operosa”. È quanto ha scritto in una lettera alla comunità di Campana (Cs) l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano, a seguito dell’omicidio di un uomo di 34 anni, avvenuto nei giorni scorsi nel borgo presilano. Esprimendo un “dolore profondo”, il presule ha affermato di “avvertire lo sconcerto del cuore e la paura che blocca la vita e la rende amara”. Mons. Satriano ha sottolineato che “da sempre Campana ha saputo esprimere onestà, laboriosità e spirito di sacrificio”, ma che “c’è il virus di chi ci vuole asservire ad una mentalità di illegalità e di violenza”. “Questo virus – ha sottolineato il presule rossanese – si chiama malaffare e, nelle modalità più impensabili, si insinua nei vissuti”, che “deturpa le scelte di vita più belle aprendole alla paura e all’angoscia, rendendoci così schiavi di logiche criminali”. Mons. Satriano ha invitato i credenti “a dare ragione della misericordia di Dio che, attraverso il dono del suo Figlio, ci chiama ad una vita audace, coraggiosa, dove osare la fiducia nel domani” .