“L’assenza dell’Eucarestia a motivo della pandemia spero abbia accresciuto la fame di questo Pane che ci dà forza e speranza per sostenerci nel cammino verso il banchetto eterno del Paradiso”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Città di Castello, mons. Domenico Cancian, nell’omelia pronunciata durante la messa che ha presieduto in cattedrale per la solennità del Corpus Domini.
“L’eucarestia – ha sottolineato – riassume in modo sommo tutto l’amore di Gesù per l’uomo. Per amore si è fatto uomo nella forma più povera e umile, per amore è morto in croce, per amore ha voluto farsi pane di vita eterna per tutti”. “Nel pane che è il suo Corpo egli si dona completamente a ciascuno di noi”, ha proseguito mons. Cancian, evidenziando che “così l’uomo ha a disposizione un altro Pane che non è meno importante del cibo quotidiano, se vogliamo alimentare la vita eterna donataci nel battesimo”.
Con l’Eucaristia, “Gesù entra nel nostro cuore per trasformarlo e darci la forza di percorrere la sua strada”. “Con Lui – ha osservato il vescovo – la vita davvero può cambiare, può diventare vita come la sua, impostata nella logica dell’amore suo. Con Lui anche noi possiamo diventare pane per i nostri fratelli, passando così dall’egoismo al dono di noi stessi”.
“Il miracolo più grosso – ha notato Cancian – non è tanto la trasformazione del pane nel Corpo di Cristo, quanto la trasformazione del nostro cuore non raramente duro, chiuso e carico di amarezza in un cuore paziente, benevolo e generoso come quello di Cristo”.