Un’invocazione corale per chi è stato colpito dal Covid e per coloro che ancora soffrono – in Italia e nel mondo – a causa della pandemia e delle sue conseguenze sociali ed economiche. Si è levata ieri pomeriggio dal chiostro di Santa Croce, a Firenze. A pronunciarla il rabbino capo della Comunità ebraica, Gad Fernando Piperno, l’imam Izzedin Elzir, la pastora della Chiesa valdese, Letizia Tomassone, e il decano delle Comunità ortodosse di Toscana, Ioan Trandafir, con padre Paolo Bocci, rettore della basilica, e don Alessandro Andreini, vicepresidente dell’Opera di Santa Croce. Con la presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi, sono intervenuti l’assessore del Comune di Firenze, Alessandro Martini, e la viceprefetto, Lucia Pirrone.
L’iniziativa è stata accompagnata dai messaggi di appoggio, letti in apertura, dei cardinali Giuseppe Betori e Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, e del principe di Giordania El Hassan Bin Talal, presidente del Royal Institute for Inter-Faith Studies di Amman, impegnato per il dialogo tra le religioni. “Pregare così, raccolti in questo luogo colmo di bellezza e di storia, è un gesto forte”, ha scritto il card. Ayuso Guixot, che ha aggiunto: “Riconoscere l’altro, fratello o sorella, allorché si rivolge all’Altissimo, ascoltarlo, apprezzarlo, è segno di comunanza e condivisione”.
È stata la Comunità dei Frati minori conventuali assieme all’Opera di Santa Croce a promuovere le invocazioni per i sofferenti e i malati nel tempo della pandemia. Tutti insieme – rappresentanti di confessioni religiose e chiese che condividono la comune appartenenza alla famiglia di Abramo – hanno pregato, si sono messi in ascolto l’uno dell’altro, uniti dalla volontà di stare accanto a chi in questo momento soffre. “Prosegue il nostro impegno per la fraternità, continuare a camminare insieme in questo momento è una necessità”, ha sottolineato don Alessandro Andreini. La pastora Letizia Tomassone ha indirizzato la preghiera “per chi ci governa, per la giustizia sociale e la ricerca di un vaccino universale”, il rabbino ha insistito sulla necessità “di affermare il principio di carità a voce alta”, l’imam “ha sottolineato che la carità ci ha visto tutti quanti uniti”, padre Paolo Bocci ha ripreso un salmo della Passione che san Francesco ha scritto nel 1220, dove Gesù “si fa voce di ogni uomo che soffre e il suo grido è sempre attuale”. L’iniziativa seguita in diretta Facebook è stata trasmessa sulla pagina dell’Opera di Santa Croce.