(da New York) “Reinventare e modernizzare le strategie di polizia”, comprese le linee guida sull’uso della forza. Sono queste le intenzioni che sottostanno al pacchetto legislativo di riforma delle forze dell’ordine, firmato ieri dal governatore di New York, Andrew Cuomo. I disegni di legge – contrastati con veemenza da una coalizione di sindacati della polizia – seguono settimane di proteste a livello locale e nazionale, per George Floyd, un afro-americano morto a Minneapolis, dopo che un ufficiale di polizia bianco gli si è inginocchiato sul collo per più di otto minuti. La riforma prevede anche aiuti finanziari per quei distretti di polizia che presenteranno un piano di rinnovamento dopo aver ascoltato la comunità in cui sono inseriti.
Tra le norme abolite c’è quella del velo di segretezza sui documenti disciplinari interni che non si potevano usare in caso di verifiche incrociate durante i processi. “Quando è troppo è troppo”, ha ribadito il governatore che al momento della firma ha chiamato al suo fianco la madre di un attivista, Al Sharpton, morto per le violenze della polizia.
Le misure prevedono anche la messa al bando delle prese che bloccano il collo, come si fa nelle arti marziali e che hanno provocato non poche lesioni o morti per strozzamento. Chi le usa è punibile fino a 15 anni di carcere.
Cuomo ha anche firmato un disegno di legge che designa il procuratore generale come procuratore indipendente per la morte di civili disarmati a causa delle forze dell’ordine.
I legislatori hanno anche preso di mira incidenti di discriminazione razziale, come il recente video di una donna bianche che chiama il 911, il numero di emergenza del Paese denunciando una falsa aggressione da parte di un afro-americano che gli aveva semplicemente chiesto di tenere a guinzaglio il cane nei viali di Central Park.
La riforma delle forze dell’ordine a New York era stata chiesta anche da una lettera ufficiale, firmata da artisti come Rihanna e Ariana Grande.