Importanti uomini di Chiesa spiati in Argentina dall’Afi, l’agenzia di intelligence federale, durante la presidenza di Mauricio Macri. La notizia dell’apertura di un’inchiesta giudiziaria è emersa in questi giorni e tiene banco sui media argentini. Nell’elenco delle persone spiate dai servizi segreti il vescovo di Lomas de Zamora, il gesuita mons. Jorge Lugones, il leader dei “curas villeros”, padre José Maria “Pepe” Di Paola, e padre Francisco “Paco” Oliveira, del gruppo dei sacerdoti “en la opcion por los pobres” (opzione per i poveri).
Rispetto a quanto emerso, la Conferenza episcopale argentina ha diffuso un comunicato della Commissione esecutiva nel quale esprime in particolare solidarietà a mons. Lugones. “Dopo aver appreso del caso giudiziario che si sta sviluppando nel Tribunale federale 1 di Lomas de Zamora e in cui vengono indagati i crimini di spionaggio illegale contro leader di diverse aree, tra cui il nostro fratello mons. Jorge Lugones, vogliamo esprimergli la nostra solidarietà e accompagnarlo in questo momento. Confidiamo che la magistratura possa portare avanti questa indagine, che coinvolge sacerdoti, politici, funzionari e giornalisti. Speriamo che queste azioni contrarie ai valori della democrazia e che incidono gravemente sulla libertà individuale e sulla privacy dei cittadini possano essere bandite dalla nostra Repubblica”.
Non è nuova, in Argentina, l’abitudine di sottoporre a spionaggio uomini di Chiesa e in queste ore i media argentini stanno ricordando come, durante il Governo Kirchner, anche lo stesso arcivescovo Bergoglio, che con i suoi ospiti era sempre molto attento, era stato sfiorato da tentativi di spionaggio, compreso l’hackeraggio della posta elettronica.