Tra il 12 aprile e l’8 giugno, in Messico, sono deceduti 52 minori per il coronavirus e il numero di casi di bambini e adolescenti contagiati è aumentato da 84 a 2.622, oltre 30 volte di più in poco meno di due mesi. Il Paese sta attualmente vivendo un picco nel numero di casi di Covid-19, i confermati sono 124.301 e 14.649 i morti. Lo denuncia oggi Save the Children, in una nota nella quale avverte che “il forte aumento del numero dei morti e di casi confermati di Covid-19 tra i bambini e i giovani messicani desta forte preoccupazione”.
“Sebbene questa fascia di età non sia stata classificata come ad alto rischio, i dati mostrano che anche i bambini stanno contraendo la malattia e stanno morendo a causa del Covid”, prosegue l’Ong, che “esorta il governo messicano ad adottare forti misure di prevenzione per evitare ulteriori infezioni che tengano conto in particolare del benessere dei milioni di bambini le cui famiglie vivono in condizioni di povertà o che non hanno accesso alla protezione sociale”.
“I nostri team sul campo vedono ogni giorno quale impatto abbia la malattia sui bambini”, ha dichiarato Maripina Menendez, direttore generale di Save the Children in Messico, raccontando di come nel Paese ci siano milioni di minori i cui genitori hanno perso il lavoro a causa della quarantena. “Non solo il Paese, ma il mondo deve riunirsi per combattere questa pandemia a sostegno dei più vulnerabili. Nonostante non si sia ancora arrivati al limite, è necessario garantire forniture mediche per la protezione e il trattamento del Covid-19 in tutti gli ospedali, compresi quelli nelle comunità più emarginate, dal momento che molte strutture hanno segnalato una mancanza di materiali”, ha aggiunto Menendez.
Save the Children ha aumentato il suo sostegno a 80.000 delle famiglie più vulnerabili in dieci stati del Paese, tra cui circa 300.000 bambini e adolescenti. L’Organizzazione invita il governo messicano a garantire che qualsiasi risposta alla crisi sanitaria e socioeconomica comprenda e dia priorità al benessere di bambini e adolescenti; a espandere programmi pubblici con trasferimenti in denaro per famiglie con minori, in particolare per coloro che non hanno un’occupazione regolare o che hanno perso il lavoro; a rafforzare la campagna di prevenzione con informazioni anche nelle principali lingue indigene; a espandere le vaccinazioni influenzali stagionali a ragazze e ragazzi.