“Diventiamo samaritani”. È l’impegno e l’invito che la Chiesa di Prato lancia per camminare accanto alle famiglie colpite dalla crisi dovuta alla pandemia da Coronavirus. Con questo spirito nasce il fondo emergenza Covid-19 “Il Buon Samaritano” come segno di vicinanza concreta agli uomini e le donne, lavoratori, disoccupati, genitori e persone sole, che stanno vivendo situazioni di difficoltà economiche dovute alla perdita della propria fonte di reddito familiare in seguito alla crisi sanitaria. A mettere in campo questo sostegno – di tipo economico e sociale – è la diocesi di Prato attraverso “Insieme per la Famiglia”, associazione nata in seno alla Caritas e già in prima linea durante la crisi del 2008.
Per la costituzione del fondo la diocesi e la Caritas mettono a disposizione 150mila euro. Per ogni famiglia ci sono fino a 1.500 euro a fondo perduto che verranno utilizzati per pagare rate del mutuo, affitti, utenze o altre spese che saranno valutate e approvate da una apposita commissione.
“La pandemia che non conosce confini chiama i cristiani ad essere quel Samaritano e a fare proprie le parole di quest’ultimo rivolte all’albergatore: ‘Abbi cura di lui’ – dice il vescovo Giovanni Nerbini –, la nostra non vuole essere però una carità occasionale, né di buon cuore, ma una fedeltà al Vangelo messa in pratica attraverso la condivisione di fatiche, sofferenze e anche speranze della nostra comunità. Lo abbiamo detto: solo insieme potremo uscire da questa crisi”. La presidente dell’associazione “Insieme per la Famiglia” e direttrice della Caritas diocesana Idalia Venco precisa: “Questo fondo non vuole essere alternativo all’impegno delle parrocchie nel farsi carico delle varie situazioni di difficoltà, soprattutto per quel che riguarda vicinanza e ascolto, tanto meno sostituirsi alle misure messe in campo da Stato, Regione e Comuni ma vuole integrarle cercando di aumentarne l’efficacia”.
L’obiettivo del fondo “Il Buon Samaritano” è sostenere le persone che si trovano in situazioni di emergenza lavorativa (perdita di lavoro, riduzione dell’orario o di entrate, cassa integrazione, attività in proprio ridotta o chiusa) o abitativa (ad esempio sfratti dovuti a morosità incolpevoli nei canoni di affitto), ma anche per difficoltà legate allo studio o alla salute. “Vogliamo aiutare le famiglie che hanno avuto una diminuzione del reddito e si trovano a dover sostenere spese impreviste”, sottolinea Idalia Venco. L’iniziativa vuole assistere in particolare chi ha perso il lavoro o ha visto la riduzione del proprio orario in questo ultimo periodo, i precari che non hanno potuto contare sui contratti a chiamata a causa della pandemia ma anche gli autonomi che hanno visto ridursi o addirittura cessare la propria attività. Il tratto comune deve essere il momento di difficoltà dovuto esclusivamente all’emergenza Covid-19. Info: www.diocesiprato.it.