Secondo il nuovo rapporto Food Outlook pubblicato oggi dalla Fao, i mercati alimentari dovranno affrontare ancora molti mesi ancora di incertezza a causa del Covid-19, ma il settore agroalimentare mostrerà probabilmente una maggiore resilienza alla crisi della pandemia rispetto ad altri settori. Il report fornisce le prime previsioni sui trend della produzione e dei mercati nel periodo 2020-2021 per le derrate alimentari più commercializzate: cereali, oli, carne, prodotti lattiero-caseari, pesce e zucchero. “Data l’entità della sfida e delle enormi incertezze delle circostanze, la comunità internazionale deve rimanere vigile e pronta a reagire, se e quando necessario”, avverte Boubaker Ben-Belhassen, direttore Divisione commercio e mercati dell’organizzazione.
Per quanto riguarda i cereali, le indicazioni su domanda e offerta lasciano ben sperare, con una produzione che supererà del 2,6% il record del 2019 e che si assesterà successivamente con +2,2%. La carne diminuirà dell’1,7% anche per effetto della siccità oltre che dal coronavirus; da gennaio 2020, la Fao segnala prezzi diminuiti dell’8,6%. La pandemia continuerà a colpire pesantemente i mercati del pesce, in particolare i prodotti freschi e le specie più vendute nella ristorazione, come gamberetti e salmoni. Nel 2019-2020 la produzione di zucchero dovrebbe diminuire per il secondo anno consecutivo e per la prima volta in 3 anni, scendere al di sotto del livello stimato per il consumo globale. Nonostante le perturbazioni del mercato causate dalla pandemia, la produzione mondiale di latte si sta dimostrando resiliente, con una potenziale crescita dello 0,8% nel 2020. Tuttavia si prevede che le esportazioni mondiali di prodotti lattiero-caseari dovrebbero ridursi del 4%, in seguito al calo della domanda di importazioni.
Sebbene a livello globale il cibo sia sufficiente, conclude la Fao, il notevole calo della crescita economica dovuto alla pandemia si è tradotto in una difficoltà maggiore per le persone che vivono nei paesi già colpiti dalla fame. e da altre crisi precedenti al Covid-19.