Una invocazione per “una nuova e potente effusione dello Spirito sulla Chiesa e sull’umanità perché la Chiesa e l’umanità intera si impegnino oggi a percorrere vie di riconciliazione, di dialogo interreligioso ed ecumenico, di unità nella pluralità, per la crescita della Chiesa e per la salvezza del mondo”. Ad alzarla ieri, Domenica di Pentecoste, è stato padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa. Nella chiesa di San Salvatore, cui Pio IV concesse, nel 1561, le stesse indulgenze accordate a coloro che si recavano al Cenacolo dal quale i francescani erano stati cacciati nel 1551, il Custode ha conferito a 14 frati il ministero del Lettorato e 15 a quello dell’Accolitato. “Dobbiamo desiderare di avere lo Spirito del Signore e lasciarlo agire dentro la nostra persona, dentro la nostra fraternità, dentro la nostra vita – ha affermato p. Patton –. Lo Spirito come vento, come alito e come fuoco rinnova interiormente noi uomini e la comunità degli uomini di modo che ciascuno di noi, la Chiesa e l’umanità intera respiriamo col respiro di Dio, siamo rinnovati interiormente da questo respiro, siamo purificati e ossigenati da questo respiro, siamo in grado di trasmettere ad altri la forza vitale di questo respiro”. “Lo Spirito – ha spiegato – è la fonte dei diversi doni che si trovano nella Chiesa ma anche la fonte della sua unità. La diversità di lingua, di doti, di sensibilità, di ruoli, di funzioni, non è qualcosa che fa esplodere la Chiesa come esplose l’umanità mentre costruiva in modo presuntuoso la torre di Babele, ma qualcosa che, grazie all’azione dello Spirito, la consolida, la rende viva, bella, la fa corpo, la fa relazione d’amore a immagine della Trinità”. E rivolgendosi ai frati candidati a ricevere i ministeri del lettorato e dell’accolitato ha ribadito che “ciò che voi ricevete non è una promozione di carriera ma un dono che viene dallo Spirito e che deve servire alla crescita della Chiesa. Il Lettorato è un servizio al popolo di Dio, che senza la Sua Parola sarebbe disorientato e incapace di discernere. Il dono di servire all’altare è un servizio al Popolo di Dio che grazie al dono che sgorga dall’altare diventa un solo corpo e un solo spirito nel Signore Gesù”.