La diocesi di Foligno sta progettando per realizzare l’oratorio estivo. A partire da mercoledì 3 giugno, dalle ore 18.55 alle 20, inizia la formazione online per gli educatori degli oratori parrocchiali e gruppi giovanili della diocesi di Foligno in vista delle attività estive sulla piattaforma digitale Gsuite for Education acquistata dalla Fondazione San Domenico, ente che gestisce i mezzi di comunicazione della diocesi di Foligno. Questa formazione è, come suggerisce il progetto della Cei “Aperto per ferie”, “un’occasione importante per ripensare lo stile della nostra presenza educativa nel territorio attraverso gli oratori parrocchiali”. Dal 15 giugno, secondo Linee guida del ministero per la fase 2 dell’emergenza Covid-19, riapriranno le attività dei centri estivi. Per questo “il Coordinamento diocesano oratori oltre alla formazione per realizzare una buona ed efficace progettazione in sicurezza, offrendo ai ragazzi un’esperienza educativa attraverso il loro protagonismo e sostenere le famiglie in questi mesi di ritorno a una vita sociale ‘normale’, sta attivando reti di collaborazioni sul territorio con le varie realtà associative e in particolar modo con le Amministrazioni comunali che dovranno autorizzare i progetti oratoriali, in accordo con le autorità sanitarie”.
La formazione inizierà con Roberto Raspa per comprendere, in questo modulo fatto di 6 incontri, come il supporto digitale può affiancare nell’attività dell’oratorio in presenza. Le date degli incontri sono 3, 5, 8, 9, 10 e 11 giugno; sarà coinvolto il gruppo tecnico-operativo, fatto di volontari adulti, che affiancherà ogni parroco nella progettazione delle attività oratoriali. Roberto Raspa è un docente informatico e un formatore Google Certified Educator.
Proiettati verso la fase 2 del progetto della Cei “Aperto per ferie”, appuntamento il 16, il 17 e il 19 giugno, dalle ore 18.55 alle 20, con i formatori Fabrizio Carletti e Veronica D’Ortenzio, educatrice della diocesi di Milano, per approfondire i modelli organizzativi per realizzare un “oratorio arcipelago” con i ragazzi sul territorio e la “scatola degli attrezzi” per vivere le giornate in oratorio. “Possiamo già dirci che dobbiamo rinunciare all’immagine dei cortili dei nostri oratori pieni di bambini che corrono senza direzione, file lunghe alle fontanelle accompagnate da piccole spinte per bere per primi, balli di gruppo in cui si sta vicini vicini e merende condivise – spiega una nota della diocesi -. Oltre a cercare nuovi spazi, quindi ci troveremo insieme a ripensare ad un’idea di oratorio ‘allargato’, che esce dai confini e ingloba tutto il territorio”.