Messe con il popolo: mons. Perego (Ferrara-Comacchio), lettera ai sacerdoti con le regole per le celebrazioni

“Cari confratelli, lunedì 18 maggio inizia un tempo nuovo, non solo per la vita sociale delle nostre città e dei paesi, ma anche per le nostre comunità parrocchiali”. Inizia così la lettera di mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, ai sacerdoti in vista della ripresa delle Messe col popolo e della prossima fase dell’emergenza. Nel testo seguono, quindi, le regole per le celebrazioni e la preparazione della chiesa, alcune da disposizioni già date, altre invece nuove, definite nel recente “Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo”, stilato in collaborazione tra la Cei, il Comitato tecnico-scientifico e il Governo.
Mons. Perego, poi, dà altre importanti indicazioni riguardanti la comunione ai malati e agli anziani, la preparazione e la celebrazione del matrimonio, la celebrazione delle esequie, la celebrazione del sacramento della penitenza, il catechismo, la benedizione alle famiglie e l’estate dei ragazzi. Nella lettera, inoltre, mons. Perego esorta i preti ad essere “vigili sull’utilizzo delle risorse, attraverso una conoscenza approfondita delle situazioni di povertà, delle risorse già presenti o meno”. “L’invito a un gesto di autotassazione di ciascuno di noi – l’omaggio del vescovo – è stato raccolto da molti presbiteri e ha portato a raccogliere già 16.500 euro, con i quali abbiamo dato un contributo di 10.000 euro all’Arcispedale S. Anna di Cona e i restanti entreranno nel Fondo lavoro”. A questo proposito, informa Perego, sono stati realizzati, con i fondi straordinari della Cei, tre Fondi. Il primo è il Fondo per la diocesi e le parrocchie, con una dotazione pari a 300.000 euro, che andrà a sostenere le situazioni e le difficoltà economiche diocesane e parrocchiali. Il secondo è il Fondo diocesano per il lavoro, con una dotazione attuale pari a 200.000 euro, che favorirà borse lavoro o contributi alle imprese per assunzione di disoccupati. Saranno valutati anche contributi o prestiti senza interessi alle imprese. Il terzo è il Fondo Caritas diocesana e parrocchiali, pari a 150.000 euro, che andrà incontro all’aiuto economico-assistenziale delle famiglie in difficoltà nel territorio diocesano.

 

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