Terra Santa: capi Chiese cristiane, “Israele si astenga da piano annessione unilaterale di parti Cisgiordania. Urge iniziativa pace in linea con diritto internazionale”

Il progetto di annessione “unilaterale” di Israele di alcune parti della Cisgiordania – in particolare degli insediamenti ebraici e della valle del Giordano – contenuto nel piano di pace per la regione promosso dall’amministrazione Trump, “solleva seri e catastrofici interrogativi sulla fattibilità di qualsiasi accordo pacifico che ponga fine all’ultradecennale conflitto israelo-palestinese che continua a costare molte vite innocenti, come in un circolo vizioso di tragedia e ingiustizia umana”. È quanto dichiarano in un comunicato, diffuso oggi e pervenuto al Sir, i patriarchi e i capi delle Chiese di Terra Santa. I leader cristiani – tra i quali figurano il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, l’amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, e il patriarca greco-ortodosso Teofilo III – “considerano tale piano di annessione unilaterale, sostenuto principalmente da partiti di destra, con la massima preoccupazione e invitano lo Stato di Israele ad astenersi da tali mosse unilaterali, che porterebbero alla perdita di qualsiasi residua speranza per il successo del processo di pace”. I leader cristiani invitano “Usa, Ue, Onu e Russia a rispondere a questo piano unilaterale di annessione con un’iniziativa di pace graduale e delimitata nel tempo, in linea con il diritto internazionale e con le relative risoluzioni delle Nazioni Unite, al fine di garantire una pace completa, giusta e duratura in questa parte del mondo, considerata santa dalle tre fedi abramitiche”. Dal Consiglio dei capi delle Chiese arriva anche un appello all’Organizzazione palestinese di liberazione (Olp), “unico rappresentante legittimo del popolo palestinese”, affinché “risolva le sue controversie interne e gli eventuali conflitti con altre fazioni che non sono sotto il suo ombrello, per presentare un fronte unito impegnato a raggiungere la pace e a costruire uno Stato fondato sul pluralismo e sui valori democratici”.

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