“La sfida che affrontiamo non è solo di superare la crisi: vinceremo la battaglia, ma dovremo andare oltre quella vittoria e trasformare questa crisi senza precedenti a nostro vantaggio, traendone le lezioni e l’energia trasformativa di cui abbiamo bisogno per costruire un’Europa migliore e un mondo migliore”. Così Charles Michel, nel suo appassionato intervento nel contesto dello Stato dell’Unione, la conferenza annuale organizzata dall’Istituto universitario europeo (Iue) di Firenze, che oggi si svolge via web. Rilancia il progetto europeo Michel, ponendo il “benessere, in termini di qualità più che di quantità”, come elemento chiave che racchiude gli obiettivi di pace e prosperità che fin qui sono stati propri del cammino. “La qualità della nostra vita personale, fisica, mentale, sociale, economica e culturale” può prosperare “solo in una società che sa prendersi cura”, “in cui il benessere individuale e il benessere collettivo sono fondamentali l’uno per l’altro”. Michel cita un discorso di Alcide De Gasperi del 1951 e l’esperienza degli europei che “unirono le loro forze”, “dissipando il loro rancore”, e poterono così inventare qualcosa di unico nella storia dell’umanità: “La più grande area di libertà e prosperità, istituita volontariamente da persone libere”, definisce Michel l’Ue. E a De Gasperi si ispira per porre la domanda: “Quale progetto europeo ispiratore dovremmo impostare? Quale progetto ci aiuterà a trarre le giuste lezioni dalla prova che stiamo affrontando e ci aiuterà a emergere da esso più forti, più resistenti e in un posto migliore?”.
“Una società di cura, in cui il benessere individuale e il benessere collettivo sono fondamentali l’uno per l’altro” è secondo Charles Michel “il nuovo orizzonte europeo, l’obiettivo a cui orientare le nostre energie” oggi. Michel declina il senso che attribuisce alla parola “benessere”: certo in termini di salute (“stiamo imparando quanto questo diritto fondamentale dipenda da sistemi sanitari di alta qualità”); ma anche nel senso di benessere ambientale – “minaccia meno evidente, ma ancora più esistenziale della pandemia” – e poi nel mondo digitale, nella dimensione sociale e infine nel contesto globale (“una società di cura può essere credibile solo se si preoccupa anche della dignità, del benessere e del progresso nel resto del mondo”). Per raggiungere questo obiettivo del “benessere”, serve una “tabella di marcia concreta”, un “piano di recupero e trasformazione” che Michel propone di chiamare non già “piano Marshall”, ma “piano De Gasperi”, in memoria dello sforzo di ricostruzione di questo padre fondatore dell’Europa. Green deal e agenda digitale ne saranno la colonna vertebrale, sempre Michel. Ma secondo il presidente del Consiglio europeo, servirà “superare le nostre differenze e vedere oltre gli interessi a breve termine”. “Gli europei hanno i mezzi necessari per creare questa Europa migliore e un mondo migliore”.