La continua escalation militare in Libia, confermata da quanto accaduto questa notte, nella quale sono stati lanciati razzi in prossimità della residenza dell’ambasciatore italiano e della rappresentanza diplomatica turca, in palese violazione del diritto internazionale “conferma la necessità di un maggiore sforzo dell’Ue per recepire l’appello lanciato da Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Ue per gli affari esteri, di garantire la più ampia partecipazione all’Operazione Irini”. È quanto afferma la vice ministra agli Affari esteri e Cooperazione, Emanuela Del Re, condannando, dal suo profilo Facebook, “il bombardamento a Tripoli avvenuto ieri sera intorno alle 23 nella zona del porto, nei dintorni della residenza dell’ambasciatore d’Italia, Giuseppe Buccino Grimaldi, che ha causato la morte di almeno 5 civili innocenti e il ferimento di decine di persone”. L’Operazione Irini (pace) ha preso il posto dell’Operazione Sophia, il cui mandato è scaduto a fine marzo. La nuova missione, come ribadito ieri anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “sarà equilibrata e si pone un obiettivo preciso: contrastare il flusso di armi che ha alimentato in questi anni il conflitto libico e, inoltre, non ha nessuna intenzione di favorire alcuna parte. I recenti dati dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) hanno confermato che negli ultimi anni vari attori regionali hanno favorito un flusso di armi alle parti, alimentando il conflitto. Se non si ferma il flusso di armi – dichiara Del Re – non sarà possibile avviare un percorso politico della crisi, che rischia di avere conseguenze umanitarie ancora più gravi anche alla luce del possibile impatto del Covid-19 nel Paese”.