Caritas italiana ha auspicato sin dall’inizio la necessità di introdurre, in questa fase così delicata per il nostro paese, il Reddito di emergenza (Rem) “per non lasciare indietro nessuno, garantendo e tutelando tutti, quindi ogni persona, a partire da quelle più fragili e più deboli. Nella consapevolezza che – come ci ha ricordato Papa Francesco – ‘il conto più pesante della pandemia lo pagano i poveri’”. È quanto si legge in un comunicato appena diffuso. “Occorre dunque una misura straordinaria, a tempo, costruita per raggiungere, nel modo più semplice e rapido possibile, chiunque sia in difficoltà e non riceva altri interventi pubblici – afferma la Caritas –. A rafforzare la convinzione che una misura così disegnata sia urgente e importante sono le situazioni di bisogno che le Caritas intercettano quotidianamente sui territori da quando l’emergenza Covid-19 è esplosa: l’aumento considerevole di nuove famiglie e persone che si rivolgono ai nostri centri e servizi, condizioni di vulnerabilità che rischiano di far scivolare in povertà altre centinaia di migliaia di persone, se non si interverrà tempestivamente”. Caritas italiana si fa pertanto voce delle 218 Caritas diocesane che vivono con trepidazione l’attesa del nuovo Decreto governativo, che conterrà le indicazioni in materia di Rem ed “esprime la propria preoccupazione sulle effettive caratteristiche che assumerà la misura in via di elaborazione, auspicando che vada nella giusta direzione. In ogni caso, come già fatto in passato, Caritas italiana assicura la propria disponibilità a una piena collaborazione nei territori affinché l’attuazione del Rem si realizzi nel modo migliore possibile”.