“O Dio, tu sei umiltà. E noi?”. A citare questa frase di San Francesco d’Assisi è stato il card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, guidando la recita del Rosario trasmesso in diretta streaming dalla basilica di San Pietro dopo la recita del Regina Coeli. Il riferimento del cardinale è al terzo Mistero del Dolore, che “ci presenta Gesù che viene coronato di spine, umiliato, perfino schiaffeggiato”. Il quarto Mistero doloroso ci mette davanti scena Gesù che portando la croce cammina verso il Calvario. “Non ha più forze, così si fa aiutare da un uomo, Simone di Cirene”, ha commentato Comastri: “Anche noi possiamo prendere il posto. Abbiamo tutti accanto qualcuno che soffre, qualcuno che ha bisogno di una parola, di una carezza, di un conforto. Possiamo diventare noi i cirenei”. Il quinto Mistero del Dolore ci fa meditare Gesù sulla croce: “Mentre era in quelle condizioni strazianti – ha concluso il cardinale – Gesù vede sua madre e ha la forza di dirle: ‘Non pensare a me, pensa a Giovanni, pensa ai discepoli, pensa a loro’. Immaginate quanto Maria abbia preso sul serio questa parola”. Infine, l’invocazione a San Michele Arcangelo: “Caccia nell’inferno Satana e tutti gli spiriti maligni che si aggirano nel mondo a perdizione delle anime”.