“L’Unione europea ribadisce ancora una volta il suo sostegno esplicito alla prospettiva europea dei Balcani occidentali. I partner dei Balcani occidentali, dal canto loro, hanno ribadito il loro impegno a favore della prospettiva europea quale risoluta scelta strategica. La credibilità di tale impegno dipende anche da una chiara comunicazione pubblica e dall’attuazione delle necessarie riforme”. È uno degli aspetti salienti della “Dichiarazione di Zagabria”, testo che ha suggellato il Summit Ue-Balcani svoltosi ieri per via telematica. Un vertice che raccoglie vent’anni di dialogo tra i Paesi dell’Ue e la regione balcanica e che vede ora candidati o in via di adesione 6 Paesi: Serbia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord e Kosovo. Un’area europea non ancora pienamente pacificata dopo l’implosione della Yugoslavia e le guerre degli anni ’90. Se ne è avuta ulteriore conferma ieri con una serie di questioni bilaterali e irrisolte, la principale delle quali è quella tra Serbia e Kosovo. Comunque la Dichiarazione di Zagabria, contenente 20 punti, mette l’accento sulla prospettiva europea dei sei Stati e insiste su due punti: aiuti Ue alla regione per democrazia e sviluppo, impegni dei governi locali per pace e riforme.
“L’Ue e i Balcani occidentali stanno lottando insieme contro il coronavirus e le sue conseguenze”, vi si legge. In questo senso l’Unione ha mobilitato un pacchetto di oltre 3,3 miliardi di euro a favore dei Balcani occidentali. Più ampiamente, “l’Ue e i partner dei Balcani occidentali condividono l’obiettivo di un’Europa pacifica, forte, stabile e unita, sostenuta dai nostri legami storici, culturali e geografici, oltre che dai nostri comuni interessi politici, di sicurezza ed economici. L’Ue è determinata a intensificare ulteriormente il suo impegno a tutti i livelli per sostenere la trasformazione politica, economica e sociale della regione e accoglie con favore l’impegno dei partner dei Balcani occidentali a sostenere i valori e i principi europei e ad attuare le riforme necessarie in modo accurato e vigoroso. L’aumento dell’assistenza da parte dell’Ue sarà legato al conseguimento di progressi tangibili in materia di Stato di diritto e di riforme socioeconomiche, nonché al rispetto, da parte dei partner dei Balcani occidentali, dei valori, delle regole e delle norme dell’Ue”.