“La famiglia è un progetto di Dio, la famiglia è fondamentale”. Lo ha detto il card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, durante il Regina Coeli trasmesso oggi in diretta streaming dalla basilica di San Pietro, insieme alla recita del Rosario. Introducendo il primo mistero della Luce, il porporato ha ribadito che “il peccato è la vera pericolosa infezione dell’umanità e Gesù è venuto a liberarci”. Nel secondo mistero in cui si contempla il miracolo di Gesù durante le nozze di Cana, il cardinale ha citato san Giovanni XXIII e don Oreste Benzi, fondatore della Comunità dedicata al Papa bergamasco, ricordando le parole di don Benzi che ha messo in guardia i genitori perché “sentano e vivano la grande missione che Dio ha affidato loro”. Nel terzo mistero della Luce, il ricordo delle beatitudini, “l’unica vera segnalatica della felicità”. “Gandhi, non cristiano, è arrivato a dire che le beatitudini sono la vetta più alta della spiritualità del mondo – ha ricordato il card. Comastri -. Nietzsche, nemico giurato di Gesù, eppure un giorno dichiarò che Gesù ha volato più in alto di tutti. Detto da lui fa pensare”. Poi, la citazione di Ernesto Renan. “Basta un poco di onestà – ha aggiunto il porporato – e tutti devono riconoscere che Gesù è l’unica luce che brilla nel buio del mondo”. Riflettendo sul quarto mistero della Luce, il card. Comastri ha evidenziato che la trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor era “l’anticipazione del paradiso”. Infine, il quinto mistero della Luce, nel cenacolo, dove si ricorda il comandamento dell’amore e l’istituzione dell’Eucaristia. “Gesù ci fa una trasfusione di amore”. Al termine, l’invocazione a san Michele Arcangelo.