“La lontananza fisica non può bloccare né cancellare l’appartenenza alla nostra Chiesa ragusana”. Lo ha detto il vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, nell’omelia della messa che ha celebrato in una cattedrale di San Giovanni Battista vuota, in cui ha ricordato il 70° anniversario dell’erezione canonica della diocesi. “Siamo lieti di stare qui nella situazione in cui ci troviamo, anche se non possiamo fare una solennissima celebrazione – ha aggiunto –. Verranno le solenni celebrazioni, non le abbiamo ancora dimenticate e sarà grande gioia”. Il presule ha dedicato alcuni passaggi della sua omelia all’impegno profuso dall’allora parroco della parrocchia di San Giovanni Battista, mons. Carmelo Canzonieri, e dal vescovo di Caltanissetta, il ragusano monsignor Giovanni Jacono, affinché l’“antico desiderio del clero e della popolazione ragusana” fosse soddisfatto. “Possiamo immaginare quanto entusiasmo, quanta buona volontà c’è voluta, quanta apprensione per capire se potesse nascere una nuova Chiesa e Dio ha voluto questa diocesi a presidio della gente, dei fedeli e di tutti coloro vivono in questo territorio”.
Mons. Cuttitta ha anche indicato gli esempi luminosi delle beate Maria Schininà e madre Candida dell’Eucaristia e ricordato come la diocesi di Ragusa sia l’ultima nata tra le diocesi della Sicilia e per questo l’ha paragonata a “un’adolescente che ha davanti a sé il tempo e i doni dello Spirito”. Guardando in prospettiva, il vescovo ha chiesto a tutti di pregare perché la diocesi “possa avere largo respiro” ed essere capace di “un’accoglienza grande di tutti gli uomini e di tutte le donne”.