Ieri, l’ex segretario generale del Consiglio mondiale delle chiese (Wcc) Rev. Olav Fykse Tveit ha ricevuto la medaglia Dongbaek dell’Ordine al merito civile della Repubblica di Corea, durante una cerimonia che si è svolta presso l’ambasciata coreana a Oslo. Il premio è stato consegnato dall’ambasciatore coreano nel Regno di Norvegia Nam Young-Sook, per conto del presidente sudcoreano Moon Jae-in. Il premio – si legge nella motivazione – è stato assegnato in riconoscimento del “grande contributo” che il Rev. Olav Fykse Tveit, in qualità di segretario generale del Wcc, ha dato “allo sviluppo della Repubblica di Corea attraverso gli sforzi di pace e riconciliazione nella penisola coreana”.
L’impegno del Consiglio mondiale delle Chiese per il dialogo e la riconciliazione coreana ha portato Tveit con una delegazione ecumenica, nel 2018, nella Repubblica democratica popolare di Corea a sostegno dello storico vertice inter-coreano di Panmunjom (27 aprile 2018) e del summit di Singapore tra il presidente Usa Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un, sempre nello stesso anno. Nel giugno del 2018, nel corso della sua visita al Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) a Ginevra, Papa Francesco ebbe l’occasione di incontrare una delegazione cristiana della Corea del Nord.
“Lavorare per la pace è opera sacra. Lavorare per la pace è un duro lavoro”, ha detto Tveit nel ricevere il premio: “È una chiamata per ogni essere umano, e in particolare per coloro che hanno la responsabilità di guidare le loro nazioni. Le chiese e i loro leader hanno una chiamata dal Dio della vita: essere la voce delle persone che hanno bisogno solo della pace, prendere nuove iniziative per la pace e sostenere coloro che hanno il potere di prendere decisioni per la pace”. Il segretario generale del Wcc ha anche ricordato che quest’anno si celebra il 70° anniversario dell’inizio della guerra di Corea. Il conflitto fu combattuto nella penisola coreana dal 1950 al 1953. Rappresentò una delle fasi più acute della Guerra fredda, con il rischio di un conflitto globale e il possibile utilizzo di bombe nucleari. La guerra si arrestò sulla linea del 38º parallelo dove continuò con battaglie di posizione e sanguinose perdite per altri due anni fino all’armistizio di Panmunjeom che stabilizzò la situazione e confermò la divisione della Corea. “Il popolo coreano ha bisogno di pace e merita la pace”, ha detto il Rev. Tveit. “Quest’anno, il 2020, segna il 70° dell’inizio della guerra di Corea. È tempo di porre fine alla guerra di Corea e dichiarare la sostituzione dell’accordo di armistizio con un trattato di pace. È possibile. Questa è stata la mia convinzione sin dalla mia prima visita nella penisola coreana, sia a Seul che a Pyongyang”.