Notizie Sir del giorno: lavoratori sfruttati, Rosario per l’Italia, economia Eurozona, coronavirus, migranti a Lampedusa

Papa Francesco: udienza, no a “lavoratori sfruttati”, “fare della crisi l’occasione per rimettere al centro la dignità della persona e del lavoro”

“Fare della crisi l’occasione per rimettere al centro la dignità della persona e del lavoro”. È l’appello del Papa, che al termine dell’udienza di oggi, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana – collegati via streaming – ha raccolto l’appello dei lavoratori e di “tutti i lavoratori sfruttati”. “In occasione del 1° maggio – ha rivelato Francesco – ho ricevuto diversi messaggi riferiti al mondo del lavoro e ai suoi problemi. In particolare, mi ha colpito quello dei braccianti agricoli, tra cui molti immigrati, che lavorano nelle campagne italiane. Purtroppo tante volte vengono duramente sfruttati”. “È vero che c’è crisi per tutti, ma la dignità delle persone va sempre rispettata”, il monito del Papa. (clicca qui)

Lavoratori immigrati: card. Bassetti (Cei) su appello Papa, “indicare le vie per una loro regolarizzazione”

“Non possiamo dimenticare che in questo momento, tra i tanti che sono in grave difficoltà nel nostro Paese e ai quali come Chiesa siamo vicini ci sono almeno 600mila persone, molte delle quali lavorano nei campi o nei servizi di cura e assistenza ai nostri anziani e alle nostre famiglie, prive di ogni diritto e di ogni sussidio”. Lo ha affermato al Sir il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Queste persone sono “gravemente esposte non solo allo sfruttamento lavorativo, ma anche per la loro stessa salute, rischiando di diventare, loro malgrado, fonte di contagio per tutti”. “Crediamo davvero, come ci ha ricordato Papa Francesco, che siamo sulla stessa barca”, conclude Bassetti. “Chiediamo dunque a chi ha il compito di promuovere il bene comune di non dimenticare queste persone, questi nostri fratelli e sorelle, e di indicare le vie per una loro regolarizzazione, non solo di quelli che possono esserci ‘utili’, ma di tutti coloro che sono nel nostro Paese, come premessa indispensabile alla tutela della salute di tutti e al ripristino della legalità”.​ (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: stasera alle 21 il Rosario da Bari su Tv2000 e in diretta social Cei

Le famiglie, in particolare quelle che usciranno più povere dalla pandemia di coronavirus, e Papa Francesco sono al centro delle preghiere dei lettori del Sir, affidate alla pagina Facebook dell’agenzia, in occasione del Rosario per l’Italia che sarà recitato stasera, alle 21, nella cripta della basilica di San Nicola, a Bari. A guidarlo l’arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci. Tv2000, InBlu Radio, Avvenire, Sir, Federazione dei settimanali cattolici e Corallo, d’intesa con la Segreteria generale della Cei, invitano i fedeli, le famiglie e le comunità religiose a recitare insieme il Rosario che verrà trasmesso da Tv2000 (canale 28 e 157 Sky), InBlu Radio e sulla pagina ufficiale Facebook della Cei. (clicca qui)

Economia: Eurozona -7,75% nel 2020. Commissione, “coronavirus shock violento, pesanti conseguenze sociali”

“La pandemia di coronavirus rappresenta uno shock violento per l’economia mondiale e per quella dell’Ue, con conseguenze socioeconomiche molto gravi. Nonostante la risposta politica rapida e integrata tanto a livello dell’Ue quanto a livello nazionale, quest’anno l’economia dell’Unione subirà una recessione di proporzioni storiche”. Secondo le previsioni economiche di primavera 2020, rese note oggi da Paolo Gentiloni a nome della Commissione europea, l’economia della zona euro subirà una contrazione record del 7,75% nel 2020 (rimbalzo +6,25% nel 2021); allo stesso modo l’economia dell’Ue dovrebbe contrarsi del 7,25% nel 2020 (6% circa nel 2021). (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: don Barrios Prieto (Comece), “l’erosione della libertà religiosa non deve diventare la nuova norma”

“La riapertura delle chiese deve essere effettuata dalle autorità civili in dialogo con le istituzioni ecclesiali”. Lo ha affermato oggi in una nota don Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), mentre in alcuni Stati membri si assiste a dialoghi a volte difficili su questo tema. “La libertà religiosa, inclusa la libertà di praticare la religione, è un diritto fondamentale e una reale necessità per molte persone”, ha dichiarato Barrios Prieto, che considera “deludente” il fatto che nella tabella di marcia europea comune, elaborata dalla Commissione europea per l’abolizione delle misure di contenimento del Covid-19 non ci sia “alcun riferimento alla possibilità di partecipare a una celebrazione”: si “trascura il ruolo chiave della religione nelle società europee”, nella sua “dimensione pubblica e comunitaria”. “L’erosione dei diritti fondamentali nell’attuale contesto di crisi, incluso quello della libertà religiosa, non deve diventare la nuova norma; tali diritti devono essere pienamente ripristinati al più presto”, ha ammonito. (clicca qui)

Migranti: don La Magra (parroco Lampedusa), “sul molo all’addiaccio anche bambini, non si può gestire sempre come emergenza”

A Lampedusa, sul molo Favarolo, “ci sono al momento almeno 240 persone migranti che stanno trascorrendo giorno e notte all’addiaccio in attesa di una collocazione. Alcuni sono lì da due o tre giorni e ci sono anche bambini di 4 o 5 anni”. A parlare oggi al Sir è stato don Carmelo La Magra, parroco dell’unica parrocchia di Lampedusa, San Gerlando. Una cinquantina di migranti, soprattutto donne con bambini e famiglie, sono stati accolti dalla parrocchia nella Casa della fraternità, almeno per dare loro un tetto. “Ma è una sorta di oratorio, non ci sono letti, c’è solo un grande salone con i servizi – ha precisato il parroco –. Lo abbiamo fatto per dare un segno ma non è risolutivo. Altrimenti avremmo compiuto un’ingiustizia. Ma non si può più continuare a gestire la questione sbarchi sempre come una emergenza”. (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: curas villeros di Buenos Aires (Argentina), “tempo di far parlare i fatti, il Governo sia presente nei quartieri popolari”

“C’è bisogno di una presenza intelligente dello Stato”, nel momento in cui “la pandemia rende visibili problemi strutturali nei nostri quartieri. La realtà ci ha sopraffatto. Ci sono problemi rispetto ai quali non possiamo continuare ad aspettare la soluzione”. I “curas villeros” della zona metropolitana di Buenos Aires, cioè i sacerdoti che prestano il loro servizio pastorale nelle “villas”, i quartieri periferici e popolari della capitale, tornano a far sentire la loro voce. L’occasione è stata la cerimonia con la quale ieri è stato ricordato padre Carlos Mugica, tra i primi a creare équipe di sacerdoti destinati alle “villas”, nel 46° anniversario della sua uccisione. Secondo i sacerdoti, che hanno sottolineato anche la drammatica emergenza della tossicodipendenza tra i giovanissimi, “questi sono tempi per parlare con i fatti. Essere assenti dai quartieri popolari significherebbe collaborare per far crescere l’attuale ingiustizia”. (clicca qui)

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