In Ecuador, dove negli ultimi giorni il contagio di Covid-19 sta conoscendo un’ulteriore impennata, non sarà possibile per tutto il mese di maggio e probabilmente anche in giugno, celebrare messe alla presenza di fedeli. A questa conclusione è giunta la Commissione tecnico-scientifica che ha lavorato in questi ultimi giorni su iniziativa del Governo e della Conferenza episcopale ecuadoriana (Cee). Lo rende noto un comunicato della stessa Cee, che spiega le modalità di una graduale riapertura delle chiese, articolata in due fasi e differenziata per le regioni con diversi livelli di allerta. A fine maggio si potrà entrare nelle chiese per pregare, per un tempo non superiore a venti minuti e, fatte salve alcune precauzioni, sarà possibile accostarsi al sacramento della confessione.
A partire da giugno, solo nelle zone con semaforo verde e giallo, sarà possibile anche ricevere l’Eucaristia, facendone esplicita richiesta, pur senza la celebrazione della messa, sempre nel rispetto delle precauzioni.
“In questo modo – si legge nel comunicato -, confermiamo la nostra richiesta ai fedeli di proteggere la salute come un bene fondamentale. Questa apertura graduale ci aiuterà a incontrarci di nuovo spiritualmente nelle nostre chiese, mantenendo le misure di sicurezza che questa emergenza richiede. Coloro che hanno oltre 60 anni, bambini fino a 12 anni e le persone con malattie preesistenti non potranno partecipare a nessuna delle fasi, al momento. Ribadiamo l’invito a continuare a partecipare alle messe in modo virtuale, on line e, quindi, rafforzando la propria appartenenza al santo popolo di Dio, riunito attorno all’altare”.