“Un coordinamento a livello nazionale che possa agire tempestivamente nel delicato compito di assistere le Rsa nell’interazione con il territorio di riferimento al fine di preservare gli ospiti dagli eventuali contagi e che possa occuparsi, al di là dell’emergenza in atto, della regolarità di queste strutture e del benessere dei loro ospiti”. È quanto chiede il presidente nazionale di Anla, Associazione nazionale lavoratori anziani d’azienda, Edoardo Patriarca, esortando a “non dimenticare le tante vittime mietute dalla pandemia nelle Rsa”. Patriarca chiede anche “il Terzo settore possa essere coinvolto, per quanto di sua competenza, anche in questa fase e in questo delicato argomento”. Per il presidente Anla “questo allentamento del ‘lockdown’ ci spinge a guardare nel concreto e a preoccuparci ancora una volta e con ancora maggiore decisione delle condizioni in cui vengono assistite le persone più deboli della nostra società. Come Anla desideriamo ribadire la necessità di un ‘censimento’ delle strutture, Rsa, Casa accoglienza che si occupano di accogliere le persone deboli che la nostra società lascia ai margini o che la malattia, qualunque essa sia, strappa agli affetti dei propri cari e alla propria abitazione, perimetro della propria esistenza. Torniamo a sottolineare con forza la necessità di linee politiche chiare, uniformi per tutto il territorio nazionale, di rigorosa applicazione delle indicazioni scientifiche per permettere a queste strutture di affrontare una fase, la cosiddetta ‘fase 2’, che per tutti è piena di incognite”. “Non possiamo lasciare al senso di responsabilità dei cittadini, delle amministrazioni locali, dei responsabili medico-scientifici di queste strutture, che peraltro è già grande – rimarca Patriarca – il delicato compito della protezione, quantomeno non solo a loro: occorre una strategia nazionale in quanto allo Stato spetta stabilire i livelli essenziali delle prestazioni nei diritti civili e sociali che devono essere garantiti in tutta Italia”. Da qui la richiesta di un coordinamento a livello nazionale che possa agire tempestivamente nel delicato compito di assistere le Rsa. “Attenzione però – conclude il presidente Anla -, perché non vogliamo che una volta esaurita – speriamo presto – l’emergenza Covid-19 queste strutture e le relative problematiche tornino nell’oblio: abbiamo la possibilità di migliorare la qualità della vita di tutte le persone coinvolte, non sprechiamola”.