Venezuela: 51 morti e 75 feriti nel carcere Cepello di Guanare. Vescovi, “nuovo segno di mancanza di rispetto per la vita umana”

È di 51 morti e 75 feriti il tragico bilancio di quanto accaduto venerdì a Guanare, nel carcere “Cepello” (Centro penitenciario de Los Llanos Occidentales), nello Stato venezuelano centro-occidentale di Portoguesa. Le autorità sono intervenute, a quanto sembra, per evitare una fuga di massa da parte dei detenuti.
Sul fatto è intervenuta la Conferenza episcopale venezuelana, attraverso un comunicato della Commissione Giustizia e Pace, presieduta dall’arcivescovo emerito di Coro, mons. Roberto Lückert León. “Il massacro di Guanare è un nuovo segno di mancanza di rispetto per la vita umana. Noi solidarizziamo con i famigliari delle vittime e preghiamo per l’eterno riposo di coloro che sono morti. Ma, al tempo stesso, alziamo la nostra voce perché i diritti umani siano rispettati e custoditi, Già da molti anni la Commissione Giustizia e Pace ha espresso preoccupazione a causa della situazione delle condizioni in cui vivono le persone private di libertà in Venezuela e oggi siamo costernati dagli eventi che si sono verificati”.
“Come Commissione Giustizia e Pace – prosegue la nota – ci rammarichiamo e condanniamo questi atti categoricamente, ma condanniamo anche il fatto che le autorità responsabili della sicurezza dei detenuti non abbiano fatto nulla per evitarlo. Da molti anni, i vari organismi di internazionali per i diritti umani, sia delle Nazioni Unite che dell’Organizzazione degli Stati americani, hanno pubblicato relazioni e raccomandazioni, relative alle condizioni di detenzione nelle carceri venezuelane”. La Commissione episcopale chiede alle autorità giudiziarie la realizzazione di un’inchiesta indipendente e imparziale per accertare l’accaduto.

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