“Chiediamo che l’Italia accolga subito i 78 naufraghi salvati dalla nave mercantile ‘Marina’ che sta attendendo da più di 24 ore l’assegnazione di un porto sicuro. Chiediamo che il Governo italiano si occupi innanzitutto della salvaguardia delle vite umane e poi del contenzioso politico-diplomatico con Malta”. Lo afferma oggi l’associazione Mediterranea Saving humans: “Non è più accettabile che il governo italiano si presti al gioco criminale del formalismo, quando si tratta di salvare vite umane. Anche se questo significa soccorrere fuori dalle acque territoriali italiane e nella zona Sar maltese. Non si può stare a guardare mentre vengono commessi crimini come quelli dell’omissione di soccorso e della deportazione in Libia. L’Italia, e con essa l’Unione europea tutta, non possono essere complici di tutto questo”. Mediterranea chiede che “l’Italia si comporti da Paese che mette al centro i diritti umani e le Convenzioni internazionali sul soccorso in mare e sul diritto di asilo, che pratichi quella solidarietà che in questo momento chiede giustamente all’Europa”. “Nessuna trattativa sulla ricollocazione dei profughi, che fuggono da torture e guerra e che vengono salvati dalla morte in mare – precisa –, avvenga utilizzandoli come ostaggi”. L’associazione chiede inoltre che la difficile situazione dell’isola di Lampedusa, “con il sovraffollamento dell’hotspot e i naufraghi tenuti in condizioni non accettabili sul molo di sbarco, venga affrontata e risolta con soluzioni efficaci e razionali, che permettano il rispetto della dignità delle persone soccorse e degli abitanti dell’isola, e insieme misure di prevenzione e contrasto del contagio”. “Chiediamo che Lampedusa non sia lasciata sola, o peggio trasformata in un palcoscenico per giustificare assurde chiusure dell’accoglienza di chi ha tutti i diritti di essere accolto”, conclude Mediterranea.