“Guardando san Ciriaco siamo invitati ad essere uomini e donne di speranza”. È stato l’invito dell’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Angelo Spina, che, oggi, ha presieduto la santa messa per la festa del patrono, nella cattedrale di san Ciriaco, nel rispetto delle restrizioni imposte dalle autorità a causa del Covid-19. Prima della celebrazione, la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, accompagnata dall’arcivescovo, ha offerto l’omaggio floreale al patrono.
“San Ciriaco è santo – ha spiegato l’arcivescovo – perché nella sua vita si è lasciato abitare da Dio e la storia non può cancellare quella luce che lo ha attraversato. I santi attraversano la storia e la superano perché sono del cielo. Se riflettiamo sulla sua vita possiamo cogliere tre momenti fondamentali: il suo essere ebreo, non cristiano, la sua conversione e il suo battesimo dopo il ritrovamento della croce, il suo essere vescovo e pastore chiamato al supplizio del martirio. San Ciriaco oggi invita tutti noi a guardare la croce a cui fu appeso il Cristo redentore del mondo. La Croce di Gesù è la felicità dell’uomo, la risposta di amore a tutti i perché, il superamento di tutte le tensioni, la vittoria di Dio sul male del mondo, sul peccato, sulla morte. Il nostro sguardo s’innalzi al Crocifisso”.
“Il tempo che verrà non deve portarci a volgerci al sepolcro – ha sottolineato mons. Spina -, al cimitero, alla morte, come fece il mattino di Pasqua Maria Maddalena, ma a volgerci verso il Risorto che chiama per nome e invita a dare a tutti la buona notizia che la vita ha vinto la morte. La risurrezione porta i nostri sguardi in avanti e ci invita ad essere prossimi, in poche parole a ‘prenderci cura’ delle persone nella loro singolarità, nella loro umanità”.
Al termine della celebrazione, il presule ha elevato una preghiera a san Ciriaco e ha impartito la benedizione con il reliquiario, contenente un frammento della croce di Cristo e la reliquia di san Ciriaco.