Si è svolta oggi nell’abbazia di Casamari (Fr) la messa crismale presieduta dal vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, mons. Ambrogio Spreafico, e concelebrata dai sacerdoti della diocesi. Erano presenti i componenti del Consiglio pastorale diocesano e alcune suore e laici invitati in rappresentanza della diocesi e delle parrocchie. “In questo tempo che ci ha visti distanti, oggi riscopriamo la gioia e il dono di essere stati consacrati sacerdoti in un presbiterio, in una comunione al servizio dell’unità della Chiesa – ha ricordato il vescovo nell’omelia –. Vorrei sentissimo la forza di questa consacrazione e di questo mandato soprattutto davanti al dolore e al bisogno di tanti, da chi è stato colpito dalla malattia e dalla morte fino a chi ha bisogno di cibo, della dignità di un lavoro, di vicinanza e di solidarietà”. Il presule ha ricordato in particolare le persone morte per Covid-19, tra cui l’abate di Casamari. Un riferimento all’abbazia, nelle parole di mons. Spreafico, ha riguardato pure la promulgazione del decreto della Congregazione delle cause dei santi sui “martiri di Casamari”. Ai sacerdoti ha chiesto di avere “lo sguardo largo e benevolo di Gesù” su malati, anziani, piccoli e giovani, famiglie, stranieri: “Non siamo consacrati solo per celebrare la messa! Diamo tempo all’ascolto degli altri, alla confessione, alla carità”, ha sottolineato. E ha concluso con l’auspicio che gli oli consacrati “siano segno di grazia che torna a scorrere nella vita delle nostre comunità per indicarci la presenza dell’amore gratuito di Dio, che cambia i cuori e la storia”.