Il progetto “Nessuno resti indietro”, lanciato da Caritas Ambrosiana, prevede tre azioni, indentificate dall’acronimo “rap”: (r)idurre il gap tecnologico, (a)ccompagnare relazioni educative che integrino la tecnologia, (p)revenire la dispersione scolastica. La prima di queste azioni (ridurre il gap tecnologico) è iniziata in questi giorni “con la fornitura in comodato gratuito di pc portatili agli alunni e studenti che frequentano i doposcuola parrocchiali”. I destinatari dell’intervento sono le famiglie numerose e i genitori soli con più figli, in situazione di povertà, soprattutto nelle aree periferiche urbane e metropolitane. “Oltre al dispositivo tecnologico – spiegano da Caritas Ambrosiana – le famiglie ricevono l’assistenza a distanza dei ragazzi nella partecipazione alle lezioni on line e nel sostegno rispetto allo svolgimento dei compiti offerta dai volontari degli stessi doposcuola che frequentano”. Al momento sono già stati assegnati i primi 25 pc per una spesa complessiva di 10mila euro grazie alla donazione di un’azienda. Ma l’obiettivo è di arrivare a 200 device per raggiungere una platea di mille minorenni. Per sostenere questa azione, inoltre, allo scopo di prevenire l’abbandono scolastico, saranno supportati i doposcuola che durante i mesi estivi, prima della ripresa dell’attività didattica, si dedicheranno in sinergia con gli oratori, al supporto educativo dei ragazzi resi maggiormente vulnerabili dall’emergenza.
“Tra le povertà, una delle più odiose è proprio quella educativa, perché trasferisce le disuguaglianze sociali da una generazione all’altra. Con questo progetto lanciamo un ambizioso piano di sostegno per fronteggiare il fenomeno reso evidente e ancora più drammatico da questi mesi di blocco per il Covid-19”, dichiara Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.