“La proposta è talmente coraggiosa che può diventare un punto di ripartenza per l’Unione europea”. Così l’eurodeputato Herbert Dorfmann (Ppe, Südtiroler Volkspartei) ha commentato il valore di “Next generation Eu”, il terzo pacchetto di iniziative proposto dalla Commissione europea per uscire dalla crisi generata dalla pandemia. In un webinar per giornalisti organizzato dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e dedicato al tema “70 anni di Unione europea. La nuova sfida Ue vs Covid-19”, Dorfmann ha fatto riferimento alle “tre crisi del decennio (economica, migratoria e sanitaria) che hanno alimentato nazionalismi, opportunismi ed egoismi”: ora i 1.850 miliardi di euro che la Commissione mette in campo – tra bilancio europeo rivisto a 1.100 miliardi e i 750 miliardi ad hoc con Next generation Eu – devono portare a “un rilancio dei contenuti dell’Ue”. Anche per Alessandra Moretti (S&D – Pd), a livello europeo, questa crisi sta insegnando che è tempo di “concentrarci sulla riforma dei Trattati per avere più Europa”. Quanto ai 172 miliardi che l’Europa metterà a disposizione dell’Italia, per Moretti il punto è “come il nostro Paese spenderà questi soldi: se non ora, quando sarà il tempo di riformare e rendere competitivo il nostro Paese?”. Il debito che l’Italia accumulerà per Moretti dovrà essere “qualitativo”. Per Elena Lizzi (Id, Lega) i tempi della Commissione sono stati in ogni caso lunghi e farraginosi e la risposta che è arrivata è “a debito, un debito che graverà sulle spalle delle prossime generazioni”. Sergio Berlato (Ecr, Fratelli d’Italia), che si è dichiarato “convinto europeista”, ha puntato il dito sulle “istituzioni comunitarie che si sono mostrate impreparate” ad affrontare la crisi, sugli egoismi e i comportamenti difformi degli Stati; di “Next generation Eu” ha sottolineato il fatto che si tratta di una “proposta con condizioni di applicazione ancora parzialmente sconosciute”.