“È l’ennesima trovata del presidente Bolsonaro. Mandare l’esercito in Amazzonia non risolverà di certo l’emergenza Covid-19 e gli altri problemi dell’Amazzonia”. Il commento, rilasciato al Sir, è di padre Dario Bossi, provinciale dei comboniani in Brasile e particolarmente attivo nelle battaglie per l’Amazzonia e i diritti umani. “Bolsonaro – aggiunge il missionario – vuole sempre di più investire sulle armi. Circa un mese fa è stato emanato un decreto che permette l’uso delle forze armate in Amazzonia”. E ieri è stata data attuazione al provvedimento, anche in seguito a una richiesta del governatore dell’Amazonas, Wilson Lima, con un decreto inserito nella Gazzetta ufficiale di ieri.
“Considerando le disposizioni dell’art. 2 del decreto n. 10.341 del 6 maggio 2020 e la lettera ufficiale n. 161/2020–GE del 22 maggio 2020 del governatore dello Stato di Amazonas, autorizzo l’uso delle forze armate nello Stato di Amazonas, secondo i termini delle disposizioni di detto decreto”, si legge nel provvedimento.
Prosegue padre Bossi: “Questa operazione costerà 60 milioni di reais, gli stessi che servirebbero per gestire in modo adeguato altri organismi ben più preparati e competenti, in particolare I’Istituto brasiliano per l’ambiente. Invece, il Governo smonta organismi più capaci per concentrare risorse sull’esercito e su un’operazione che potrebbe anche essere rischiosa per l’aumento di contagi nella regione e che non risolve i problemi dell’Amazzonia”.
Intanto, ieri in Brasile è stata un’altra giornata drammatica, con circa 27mila nuovi casi (finora è il record giornaliero e 1.156 vittime. Il numero totale di contagiati passa a 438.812, quello delle vittime a 26.764.