Le sanzioni dell’Ue contro il regime siriano resteranno in vigore un altro anno, fino al 1° giugno 2021. La decisione annunciata oggi da una nota del Consiglio Ue. “Il popolo siriano ha dovuto attingere a straordinarie riserve di resilienza nel corso del conflitto”, ha spiegato l’alto rappresentante Josep Borrell, ma “le sanzioni dell’Ue riguardano i responsabili delle loro sofferenze, i membri del regime siriano, i loro sostenitori e imprenditori che lo finanziano e beneficiano dell’economia di guerra”. Nonostante le sanzioni, l’Ue resta al fianco del popolo siriano e continua nel suo impegno “a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per cercare una soluzione politica al conflitto a beneficio di tutti i siriani e porre fine alla repressione in corso”. Le sanzioni in atto sono state introdotte nel 2011, in risposta alla violenta repressione da parte del regime siriano sulla popolazione civile e sono rivolte a aziende e uomini d’affari che traggono benefici dai loro legami con il regime e l’economia di guerra; è incluso nelle sanzioni il divieto di importazione di petrolio, restrizioni su determinati investimenti, il congelamento delle attività della Banca centrale siriana nell’Ue e restrizioni per l’esportazione di attrezzature e tecnologia che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna.