“Possiamo farti una domanda? Come pensi che ti sentirai quando tornerai in chiesa nei prossimi giorni?”. Lo chiedono i vescovi dei Paesi Bassi ai loro fedeli che dal 1° giugno potranno riprendere, con le dovute misure, a partecipare alla celebrazione dell’Eucarestia. In una lettera in vista della Pentecoste, i vescovi “guardano indietro”, al tempo della pandemia e ai tre mesi di restrizioni, quasi un prolungamento della quaresima al “tempo pasquale”. E nella “vita più normale” che lentamente riprende, scrivono i vescovi, “dovremo continuare a prestare attenzione, anche gli uni agli altri”: si celebrerà distanziati e protetti, e solo se si avrà prenotato il posto in chiesa. In questi mesi “più persone che mai hanno seguito le celebrazioni attraverso una varietà di media”, si sottolinea nella lettera, “rispondendo così a un loro bisogno”. E la domanda che resta è: “In che modo le esperienze con le celebrazioni virtuali influenzeranno la partecipazione alla vita della Chiesa in futuro?”. Anche nel dibattito olandese è stata sollevata la questione della libertà di culto a fronte delle misure restrittive imposte dal governo, ma i vescovi scrivono: “Speriamo che non ci sia amarezza e la consapevolezza che tutte le misure erano necessarie per combattere il virus e garantire salute e sicurezza. Non è stata solo un’influenza”. In questo tempo di Pentecoste l’invito è a “lasciare che lo Spirito ammorbidisca di nuovo il nostro cuore”.