Fase 2 anche per chi vuole mettersi in cammino lungo la Via Francigena e dalla associazione europea, che cura il cammino, arrivano le prime indicazioni che chiedono “massima precauzione e un forte e doveroso senso di responsabilità”: il che significa, per il tratto italiano, distanziamento di 1 metro all’aria aperta, mascherina, gel igienizzante… Il problema sono le strutture di accoglienza per i pellegrini, ma “è in corso una mappatura sulle realtà pronte a riaprire nel rispetto delle normative vigenti su scala nazionale”. In ogni caso in questa fase non si può lasciare nulla all’improvvisazione e l’invito a chi si mette in cammino è di “contattare sempre preventivamente le strutture”. Per il tratto italiano del cammino, sarà possibile dal 3 giugno muoversi sui sentieri a piedi spostandosi di regione in regione, anche per i turisti stranieri. Riguardo al tratto svizzero l’unica raccomandazione è che non si cammini in gruppi superiori a 5. Le strutture ricettive sono in funzione ma per svalicare in Italia bisogna ancora aspettare perché il colle del Gran San Bernardo riaprirà solo tra il 4 e l’8 giugno. Invece la via Francigena nel tratto francese attraversa 8 Dipartimenti che sono zona rossa fino al 2 giugno e mancano ancora le norme per il periodo successivo; dal 15 giugno comunque anche i confini Francia-Italia dovrebbero riaprire. Info: https://www.viefrancigene.org/it/.