Dodicesimo appuntamento dedicato all’emergenza Coronavirus per i tutorial WeCa, ogni mercoledì in onda su Facebook, Youtube, sul sito e in televisione sui canali del circuito Corallo Sat. Il tutorial di oggi, mercoledì 27 maggio, è intitolato: “Coronavirus. La vicinanza del Papa attraverso i nuovi media con Alessandro Gisotti”, vicedirettore editoriale del Dicastero vaticano per la Comunicazione. A pochi giorni dalla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in compagnia di Fabio Bolzetta, presidente WeCa, Gisotti riflette su come il Papa, attraverso i nuovi media, abbia fatto sentire la propria vicinanza in questi mesi difficili, dalla trasmissione in streaming delle messe mattutine a Casa Santa Marta alla veglia di preghiera, il 27 marzo scorso, sul sagrato “deserto” di piazza San Pietro. “Anche in una situazione così eccezionale, inedita e imprevista come il lockdown – spiega Gisotti – Papa Francesco è riuscito a farsi presente anche attraverso la tecnologia, facendosi vicino, in un modo straordinario e in un tempo straordinario, alla gente che soffre. La Messa mattutina è diventata un appuntamento per tantissime persone, non solo credenti. Non si è dimenticato nessuno nelle sue intenzioni di preghiera, dai governanti alle donne delle pulizie negli ospedali. Si è creata un’onda d’amore, un contagio di misericordia ancora più forte di quello del virus”. Gisotti si sofferma sulle ragioni della scelta che ha portato all’interruzione delle dirette mattutine da Santa Marta in occasione della riapertura delle celebrazioni con il popolo in molti Paesi: “Il Papa ha messo in guardia contro la ‘virtualizzazione’ della Chiesa. La Chiesa è basata sulla comunità attorno all’Eucaristia: quando in Italia e non solo si è potuto tornare a celebrare i sacramenti, ha detto: ‘Adesso è il momento di tornare alla familiarità comunitaria con il Signore, all’Eucaristia'”.
Gisotti si sofferma anche sul messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali appena vissuta: “Mi ha colpito rileggere questo messaggio, pubblicato prima dell’emergenza, alla luce delle tante storie buone, che abbiamo raccontato in questo periodo. Papa Francesco ha ricordato che noi tutti, non solo i giornalisti e gli operatori della comunicazione, abbiamo bisogno di storie belle, di storie vere, ed è importante sottolineare come le storie buone siano storie vere, rispetto a un cliché che oggi vorrebbe derubricare a buonismo ciò che è buono”.