Un percorso formativo pastorale per accompagnare nel tempo del lutto. Lo propone la diocesi di Piacenza, dopo le numerose morti a causa del Covid-19 sul territorio e viene realizzato attraverso il progetto “Betania. L’amicizia, la tomba e la fede”. A coordinarne la preparazione è stato il vicario episcopale, don Paolo Cignatta. L’iniziativa, grazie al supporto dei religiosi Camilliani, è cominciata in questi giorni e punta a preparare persone – sacerdoti, diaconi, religiosi e laici – che possano aiutare altri ad affrontare il lutto vissuto. Gli incontri si svolgeranno online per chi si iscriverà sul portale della diocesi.
I percorsi formativi sono quattro: per chi svolge un ministero nella comunità cristiana, per i catechisti, per gli insegnanti di religione e gli educatori dei gruppi giovanili. Il nome del progetto, “Betania”, si rifà all’episodio evangelico della risurrezione dell’amico Lazzaro ad opera di Gesù. “Come ben sappiamo – evidenza il vicario episcopale -, spesso le persone sono morte lontane dai loro affetti, i congiunti sono stati privati delle parole e dei gesti della fede e dell’umano cordoglio: un lutto negato nelle forme, negli spazi, nelle parole e nei gesti”. “Come comunità cristiana – aggiunge don Cignatta -, ci sentiamo profondamente coinvolti nel tempo difficile che stiamo vivendo. L’esperienza inedita della pandemia si è abbattuta con particolare intensità sul nostro territorio, tanto che possiamo dire che ogni famiglia, ogni parrocchia, è stata ferita nei propri affetti. Il distanziamento sociale ha reso ancor più doloroso e faticoso il cammino, quasi s’imponesse come prassi disumanizzante, privandoci delle forme dell’umana compassione”.
Ricordando che “ci è stata negata la vicinanza fisica nella malattia, ci sono stati negati i gesti e le parole della fede che ci accompagnano a vivere il tempo della morte e del lutto”, il sacerdote spiega che il progetto vuole affidare a sacerdoti, diaconi, catechisti, insegnanti “il compito di guidare in una rilettura profonda il vissuto delle persone ferite”. “A noi il lavoro d’individuare alcune forme, anche rituali, per abitare il lutto, esprimere il cordoglio e professare la nostra fede nella risurrezione in questo preciso momento storico”.