“Le opere della ricostruzione sono segni che aiutano ad orientare la vita”: a ricordarlo è stato domenica 24 maggio mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, in occasione dei festeggiamenti per la Madonna della Filetta, patrona di Amatrice. Due i segni sui quali il vescovo ha voluto porre la sua attenzione: “L’ospedale, la cui posa della prima pietra è prevista per la fine dell’estate, e Casa Futuro” nell’”area del don Minozzi”, due opere molto attese ad Amatrice. Nonostante la pandemia, riferisce Frontierarieti.com, edizione on-line di Frontiera, il settimanale diocesano, gli amatriciani hanno onorato ugualmente la tradizione, presentandosi in gran numero alla liturgia della domenica presieduta dal vescovo. Una messa celebrata all’aperto con una distanza minima di un metro tra un posto e l’altro e con l’obbligo di indossare la mascherina. “Salire sul monte è faticoso, ma quando si ha la gioia di arrivare in vetta si sente una sorta di liberazione da tutto ciò che ci appesantisce. Basta sollevare lo sguardo e incrociare i monti della Laga per provare un’esperienza che allarga il cuore”, ha detto mons. Pompili. Forte l’invito del vescovo ai presenti “a distogliere lo sguardo da un’Amatrice concepita come mero cratere”. “Dio solo sa quanto in una realtà come la nostra, che ha perso i suoi riferimenti abituali, sia importante per noi avere la forza di creare dei segni che aiutino ad orientare la nostra vita e ad alimentare la nostra speranza”, ha aggiunto il vescovo che ha concluso: “Si può pensare di ricostruire nella giusta direzione solo con la capacità di essere noi per primi a decentrarci, a fare un passo indietro perché venga avanti l’insieme. Non basta affidarsi alla buona volontà ma occorre consegnarsi alle parole del Maestro: ‘Io sono con voi’, che non sono una garanzia ma una promessa che evoca speranza”.
“Quest’anno non abbiamo potuto festeggiare come si è fatto per 500 anni”, ha detto a sua volta il sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella: “Questa festa è per gli abitanti la giornata dell’identità, in cui tutti la comunità amatriciana si ritrova spinta da un senso di fratellanza e da uno spirito di grande unione”.