Oggi lo Storting – Parlamento norvegese – a Oslo vota una modifica della legge sulle biotecnologie. Dura la presa di posizione di un comitato di esperti della diocesi cattolica che parla di possibile “abolizione dei diritti umani dei bambini” e critica questo iter legislativo come “il peggio della democrazia: le questioni sulla vita (e sulla morte) vengono decise senza un dibattito approfondito”. Secondo gli esperti cattolici è banalizzante riferirsi alla necessità di “modernizzare la legge”. “C’è un urgente bisogno di una tabella di marcia completamente nuova per il pensiero etico”. Nella proposta di legge, si apre alla possibilità del concepimento assistito per donne single, ultrasuoni precoci e test prenatale non invasivo per identificare patologie embrionali. Ognuno di questi elementi apre a enormi domande e possibili derive future, si legge nel documento cattolico, sia la donazione di ovociti, che nega definitivamente il diritto del bambino a conoscere e crescere con i genitori biologici, sia l’eugenetica. Se fino a qui le analisi su madre e figlio avevano come riferimento “la loro salute, ora ciò è secondario, a favore di una cernita efficiente e precoce”. “Quale visione umana dovremmo avere nella nostra società?”, si chiede il documento. La “tirannia della maggioranza” ridurrebbe “la democrazia a una procedura”, si legge ancora, ponendo in essere un cambiamento di legge “nella direzione di una società che accetta design ed eugenetica dei bambini, così come bambini ‘orfani’, senza che ci sia stato tempo sufficiente per un dibattito su decisioni così profonde”.