“Sta per essere nominato un nuovo garante per l’infanzia e l’adolescenza. Un ruolo di grande delicatezza, forse uno dei ruoli più importanti che una struttura statale e democratica possa avere. Chiediamo con forza e con decisione che la nomina non sia ispirata né tantomeno condizionata da motivi politici o di parte, ma da un serio e sano criterio di esperienza vissuta nelle situazioni. E sono tante ancora oggi le situazioni di minori in stato di abbandono o semiabbandono”. Lo dichiara mons. Paolo Lojudice, presidente dell’associazione “Dorean Dote” e arcivescovo di Siena-Colle Val D’Elsa-Montalcino.
“È necessario – aggiunge mons. Lojudice – un garante che non conosca la realtà della condizione minorile solo attraverso delle carte, dei documenti scritti o delle relazioni più o meno approssimative, ma un garante che conosca di persona, che abbia visto con i propri occhi, che abbia toccato con le sue mani la condizione in cui oggi ancora troppi minori vivono, che abbia sentito con le sue orecchie le voci traumatizzate di tanti piccoli innocenti”.
“Ci rendiamo conto – conclude il presule – che il panorama su cui lavorare, la materia da prendere in considerazione è vastissima, perché la tutela dei minori abbraccia ogni forma di trascuratezza, abbandono, violenza nei confronti di chi ancora non ha raggiunto la maggiore età, ma sarà solo da un’organizzazione pratica di tutto il lavoro che c’è da fare che potrà avere senso il ruolo di questa figura così importante e determinante. Chiediamo al nuovo garante di mettere insieme tutte le forze presenti nel territorio italiano che si occupano e cercano di sostenere i minori, evitando che il futuro di tanti, troppi bambini sia segnato negativamente e irrimediabilmente fin dalla nascita”.